La Co-operative compliance rappresenta un modello nuovo, moderno e dinamico di interlocuzione tra impresa e fisco, originariamente sviluppatosi nei paesi di matrice anglosassone ed in Olanda e poi fatto proprio dall’OCSE che, a partire dal 2008, ha varato un ambizioso programma finalizzato a promuoverne l’adozione in tutti i paesi membri alla luce di standard approvati di comune accordo.
In Italia, la normativa in materia di Co-operative compliance è stata varata con il D.Lgs. 5 agosto 2015, n. 128, che ha formalmente introdotto nel nostro ordinamento il regime di adempimento collaborativo. La novità normativa costituisce un punto epocale di svolta nei rapporti tra imprese e fisco, come testimoniato a chiare lettere dall’Agenzia delle entrate nella sua circolare n. 38/E del 16 settembre 2016:
“Il regime introduce importanti elementi di innovazione nel rapporto tributario, prevedendo nuove modalità. di interlocuzione costante e preventiva con l’Agenzia delle entrate, con la possibilità di pervenire a una comune valutazione delle situazioni suscettibili di generare rischi fiscali, prima della presentazione delle dichiarazioni fiscali o dell’assolvimento di altri obblighi tributari. Tale previsione offre opportunità di gestire le situazioni di incertezza attraverso un confronto preventivo su elementi di fatto che può ricomprendere anche l’anticipazione del controllo e si presta, pertanto, a prevenire e a risolvere anticipatamente le potenziali controversie fiscali”.
Circolare Agenzia delle entrate 16 settembre 2016 n. 38/E